venerdì 5 luglio 2019

"O qui perpetua", il platonismo di Boezio




Non a caso il famoso inno O qui perpetua si trova nella (circa) esatta metà della Consolazione della Filosofia (l'Opus maius del filosofo e senatore romano Severino Boezio, vissuto tra il 475 e il 526 ca.). Questi versi sono stati l'oggetto di infinite riletture e ancora oggi posseggono un valore inestimabile per via dell'arditezza con cui cercano (con successo) un'esemplare sintesi tra teoria platonica e teologia cristiana.

giovedì 24 gennaio 2019

Isidoro di Siviglia: capire le parole della musica

Sarò sincero: scrivere due pagine sui capitoli dedicati alla musica delle Etimologie di S. Isidoro di Siviglia non può che giovare alla rete, satura di argomentazioni imparziali e confusionarie. Dal sapore un po’ pretenzioso, questo inciso non vuole apologeticamente fondare la supremazia di quello che andrò per scrivere, quanto esortare il lettore a vagliare criticamente ciò che si legge tra le prime proposte di Google e, soprattutto, sfogarmi di quanto ho avuto la pena di leggere in questi giorni. Dato il contesto non entrerò nello specifico di nessuna questione, ma spero che questo breve post possa servire a chiunque voglia almeno le linee generali del pensiero musicale di Isidoro di Siviglia, almeno per come ce lo ha presentato nelle Etimologie.

sabato 13 ottobre 2018

Musica humana e scuola musicologica bolognese


Scorcio tratto da Msc. Class. 5, 2r, Staatsbibliothek Bamberg, rappresentante le quattro scienze quadriviali personificate: al centro le più importanti, matematica e geometria, spalleggiate dalle rispettive "rese" nel mondo reale, cioè musica e astronomia.


Il De musica (1) di Severino Boezio è un'opera giovanile composta tra il 500 e il 507 d.C da un romano poco più che ventenne, orfano e sconvolto dalla conquista dell'Italia da parte dei barbari di Odoacre e Teodorico. Nonostante il drammatico momento storico che stava vivendo, cioè la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel De musica Boezio non fa che parlare dell'ordine, matematico e meraviglioso, dell'universo. Un signore di 1500 anni fa, senza luce elettrica né penna a sfera, nel pieno della dissoluzione del mito dell'Impero e in una regione, la penisola italica, che vedeva praticamente ogni giorno devastazioni e turpi vessazioni sul proprio popolo, continuava a scrivere, nella penombra della propria candela, che il mondo è ordinato e razionale. Quasi ironicamente, ora che abbiamo elettricità e penne a sfera non facciamo che dire che il mondo è caotico e irrazionale.

venerdì 31 agosto 2018

Pensare la techno music


Non è un ossimoro? Pensare e techno? Si può davvero trarre un risultato che meriti lo sforzo? Perché no mi chiedo io.


mercoledì 29 agosto 2018

Jazz e filosofia

Chi l'ha detto che i filosofi non possano mettere il becco nel mondo del jazz? 

mercoledì 8 febbraio 2017

La storia è il giudice supremo degli artisti?


Nel testamento di Franz Kafka possiamo leggere la richiesta esplicita, rivolta all’amico Max Brod, di bruciare tutti i manoscritti delle sue opere. Racconti, raccolte, collaborazioni, romanzi, diari, quaderni, lettere e saggi di inestimabile valore sarebbero oggi nell’oblio più totale se Brod non fuggì in Palestina con l’intero lascito durante l’invasione della Cecoslovacchia nel 1939. Così iniziò la lunga e tortuosa vicenda delle lotte ereditarie dei lavori kafkiani:

lunedì 26 settembre 2016

Altro consiglio racconto breve!

Se dovessi avere la pazienza di spendere 5 minuti per leggere questo mio racconto breve te ne sarei grato! Ancora di più se avessi voglia di commentare critiche o osservazioni...

Grazie e buona lettura!