Perchè è importante il numero 1685? Ovviamente perchè è l'anno di nascita di Johann Sebastian Bach! Lo stesso anno Napoli vide un'eruzione esplosiva del Vesuvio, che Ignazio Sorrentino (un abate di Torre, autore di "Istoria del Monte Vesuvio") descriverà:
"Nè fu leggera l'eruzione di quest'anno; avendo bruciato il fuoco con gli stessi accidenti del 1682; [...] Sol di vario accadde, ch'essendo, nel tempo della ruttazione, calmati d'ogni parte i venti, la nuvola su il monte giravasi, scarrivando le pietre, e le arene dentro, e fuor la gran voragine, e alle falde del monte, sembrando tutto un masso di fuoco, cotanto luminoso di notte, anziche giorno parea a noi, ed a gli luoghi sotto il Vesuvio, ed alla Città più distanti di Lettera, di Castellamare, di Vico, di Sorrento, e di Napoli, come se fossa Luna nella quintadecima, splendeva."
Lontanissimi dal pensare che le cose siano collegate scientificamente, possiamo solo limitarci ad un discorso che oscilla tra il mito e la metafora, sognando ad una nascita come ad un'eruzione vulcanica, uno sconvolgimento catastrofico.
L'accenno alla biografia di un genio
Bach nasce a Eisenach nel 1685, ultimo di 7 figli. Il suo destino era già segnato dalla nascita: la famiglia Bach (il quale albero genealogico fu fatto da lui stesso per la prima volta) era già da tempo nido di abilissimi e noti musicisti. A quei tempi i figli imparavano un mestiere dai padri e si impegnavano a mettere in pratica come riuscivano le abilità acquisite. Johann Sebastian imparò dal padre, Johann Ambrosius Bach, i rudimenti del violino e del clavicembalo seguendolo al lavoro e cercando di ripetere la musica ascoltata in tenerissima età con gli strumenti adatti ad un preadolescente. D'altronde Eisenach, bellissima città nel cuore della Germania, non poteva all'epoca dare grandi alternative di svago al piccolo Bach. A parte i fiumi che la attraversano (i quali hanno dato il nome alla città, Eisenach, dal celtico, "corso d'acqua nella valle paludosa") e al radicato protestantesimo (ricordiamo che è qui che Martin Lutero tradusse la bibbia dal latino al tedesco!), lo svago giornaliero poteva consistere nell'andare a sentire il gruppo di fiati comunale diretto dal padre, ed è forse proprio grazie a questi ascolti che conobbe per la prima volta tromba, corno e flauto, strumenti che saranno i soggetti dei primi 4 concerti brandeburghesi. Tra il 1694 e il 1695, il padre e la madre morirono. Bach, ad appena 10 anni, si trasferì un suo fratello maggiore, Christoph Bach, che era organista nella Michaeliskirche di S. di Ohrdruf. Qui imparò il latino e a suonare l'organo, conoscenze che affinerà, col tempo, alla prestigiosa scuola di San Michele di Luneburgo. Questa è tutt'ora una città di rara bellezza, che custodisce un notevole organo nella chiesa di San Giovanni.
L'organo aveva all'epoca già una lunga storia, fu commissionato nel 1551 in sostituzione di un precedente organo del 1374. Vi lavorarono compositori come D. Buxtehude, M. Praetorius e Georg Bohm (quest'ultimo probabilmente conobbe il giovane Bach e gli diede delle lezioni d'organo). Praetorius scrisse, nel suo Syntagma Musicum, a proposito di tale organo:"Il più importante della Germania".
A Lunenburgo studierà il francese, l'italiano, il clavicembalo ma anche teologia, latino, matematica e geografia. In questo periodo sappiamo che andrà spesso ad Amburgo (50km) per sentire l'organista J.A.Raincken e a Celle (85km) per ascoltare e studiare l'orchestra francese del duca Giorgio Guglielmo di Brunswick-Luneburg. La leggenda vuole che più di una volta Bach fosse andato ad Amburgo a piedi per sentire Raincken suonare, bufala o verità, sicuramente Bach avrebbe avuto la passione sufficiente.
In questo periodo risalgono le prime composizioni, le partite diverse sopra il corale O Gott, du frommer Gott, BWV 767 ("Oh Dio, Pio Dio"). Sono per tastiera (non essendo necessario un organo con pedaliera, è possibile essere suonata da organo, clavicembalo o clavicordo), probabilmente avrà trovato ispirazione dal maestro Bohm e da Buxtehude. Vi si possono trovare un corale iniziale e VIII variazioni, una per ogni verso della melodia tradizionale:
- "O Gott, du frommer Gott,
- du Brunnquell gutter Gaben,
- ohn den nichts ist, was ist,
- von dem wir alles haben:
- gesunden Leib gib mir,
- und daß in solchem Leib
- ein unverletzte Seel
- und rein Gewissen bleibt."
(Johann Heermann, Devoti musica cordis, 1630)
Interessante notare che sui testi di J.Heermann (poeta barocco luterano, ricordato nel calendario luterano nel 26 ottobre) Bach scriverà più avanti altre composizioni, tra cui, all'età di 39 anni, la cantata Was Willst du dich betrubeben, BWV 107, la cui bellezza merita una pausa dalla lettura:
A proposito di questa cantata scriverà J.E.Gardiner:
"But only Bach is prepared to make life consistently difficult for himself, as here, for example, by choosing to incorporate verbatim all seven stanzas of a rather obscure chorale by Johann Heermann from 1630. … Bach rises to the challenge: to overcome the limitations of being confined to a rigidly structured hymn without monotony or repetitiveness."
"Ma solo Bach è pronto a rendere la vita costantemente difficile per se stesso, come in questo caso, per esempio, scegliendo di incorporare esattamente tutte e sette le strofe di un corale piuttosto oscuro di Johann Heermann dal 1630. [...] Bach raccoglie la sfida: vuole superare i limiti di essere confinato in un inno rigidamente strutturato, senza monotonia e ripetitività"Su testo di Heermann, "Herzliebster Jesu, was hast du verbrochen", Bach scriverà il corale iniziale della Passione secondo S.Matteo. Riguardo alla passione diremo meglio più avanti, perchè merita una esposizione più approfondita. Sarebbe bello fare un'analisi più approfondita dei testi di Heermann, per capire come mai Bach avesse scelto proprio i suoi testi e cosa hanno di così straordinario, ma il nostro argomento è diverso e lasciamo la libertà al lettore di interessarsi.
